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Un viaggio non inizia nel momento in cui partiamo, né finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta. In realtà comincia molto prima e non finisce mai, dato che il nastro dei ricordi continua a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati. È il virus del viaggio, malattia sostanzialmente incurabile”: quanto risuonano incredibilmente vere le parole di Ryszard Kapuściński, il famoso giornalista e scrittore polacco, autore del libro “In viaggio con Erodoto”?

Tutti, oramai, siamo affetti dal virus del viaggio.

Lo testimoniano i nostri ricordi su Facebook che, ad ogni stagione, ci ricordano imperterriti dove eravamo durante le ferie precedenti: nella Costa del Cilento tra tuffi e tramonti, a Tokyo, davanti alla nostra prima esperienza con un ramen bollente o, perché no, in Trentino a sciare con un gruppo di amici sulla neve. Anche quando vorremmo che il nastro dei ricordi si arrestasse (perché la nostra storia è finita o perché, magari, la persona con cui eravamo partiti adesso non c’è più), i social sono proprio lì, pronti a ricordarci la carrellata delle nostre vacanze del passato.

E se il vero virus, quello del Covid 19, ha congelato il nostro desiderio di partire, oggi finalmente, dopo quasi 3 anni di capovolgimenti nel mondo, tutti non riescono più a fare a meno di preparare la valigia. Che sia per una breve parentesi di qualche giorno o per un lungo viaggio, prende il sopravvento il desiderio di aprirsi al nuovo e ritornare a fare i reporter sui social, tra foto emozionali, video e racconti di ciò che si è vissuto. Secondo quanto emerso dall’ultimo report di Global Travel Trends, stilato da American Express Travel, l’85% degli intervistati stanno pianificando due o più vacanze durante il corso del 2023.

Viaggiare diventa, quindi, una priorità: una necessità della quale non poter più fare a meno, costi quel che costi. Lo sanno bene tutti gli operatori del settore travel e del mondo dell’ospitalità, in questi giorni sempre più alle prese con overbooking e difficoltà sempre più elevate a coprire le necessità della domanda turistica, tanto nelle destinazioni balneari come nelle città d’arte e nelle località di montagna.

Dal turismo “pop culturale” al dominio dei social network

La cultura pop si pone in prima linea nell’influenzare le scelte delle ‘location’ dei viaggiatori di oggi. Parliamo della tendenza a viaggiare verso tutti quei luoghi diventati popolari grazie ai contenuti veicolati dai mass media: dal video del proprio cantante preferito, girato su una spiaggia esotica, fino al museo immortalato in un film, che ci è rimasto impresso, o a quella città che appare a più riprese in una delle tante serie che seguiamo su Netflix. Pensiamo a Mare Fuori, la fiction che sta spopolando in questi mesi. Tanti giovani sono tornati a visitare Napoli, fino a trasformare il Molo di San Vincenzo da set a nuovo luogo della movida turistica partenopea.

Secondo le stime di American Express Travel, infatti, il 70% degli intervistati, appartenenti alla generazione Z e a quella dei Millennial, racconta di avere tratto ispirazione, per la scelta di una specifica destinazione di viaggio, solo dopo averla vista in un notiziario, un film, una serie o uno spettacolo televisivo.

Le vere fonti di ispirazione, per i turisti dei tempi odierni, oggi però sono anche loro: gli incontrastati social network. Da Instagram a Tik Tok, fino a Facebook, Pinterest e lo stesso Twitter, queste piattaforme sono i grandi nuovi media che accendono la scoperta, grazie alla loro capacità di stuzzicare la fantasia e innescare il desiderio verso una meta sconosciuta, un hotel particolare o un’esperienza vacanziera di qualsiasi tipo.

I risultati del report di Global Travel Trends parlano chiaro: il 46% degli intervistati, appartenenti alla generazione Z e a quella dei Millennial, affermano di avere tratto ispirazione a viaggiare verso una certa destinazione da un reel o una foto vista su Instagram.

Social media marketing, un impatto sempre più forte sul futuro dell’ospitalità

Che sia per vacanza o per “bleisure travel”, ossia per un viaggio di lavoro che abbina anche alcuni giorni di piacere, le persone sono sempre più appassionate di viaggi e di esperienze autentiche. Vogliono scoprire destinazioni fuori da circuiti classici, andare a caccia di angoli nascosti fino ad assaporare tutta l’essenza della cultura locale. Amano approcciarsi alla comunità locale in maniera responsabile ed etica, senza mai perdere di vista l’importanza della sostenibilità ambientale. Grazie ai social, le tendenze dell’ospitalità sono cambiate moltissimo negli ultimi anni: oggi le persone si informano, prenotano e comunicano con i loro hotel passando per piattaforme come Facebook e Instagram.

Ecco perché, più che importante, è oggi doveroso investire su una strategia social vincente, al fine di rendere appetibile l’appeal del brand del tuo hotel, aumentare il traffico sul tuo sito e di conseguenza il tuo prenotato. Ricorda che, nell’epoca in cui i social ispirano e governano le scelte dei viaggiatori, quasi con più forza degli stessi altri media, la pianificazione dei contenuti stagionali (personalizzati ad hoc a seconda di ciascuna piattaforma social) sono un mantra dal quale non è più possibile sfuggire.

Così come l’interazione stessa con gli ospiti, oggi sempre più preziosa a livello social per migliorare le proprie recensioni e la fidelizzazione stessa della propria clientela.

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