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Una delle più interessanti frontiere del marketing turistico è sicuramente la promozione del territorio in tutte le sue più articolate declinazioni: arte, enogastronomia, lifestyle, natura, sport e storia. 

Tutti siamo consapevoli della fortissima correlazione tra hotel e destinazione, eppure molti albergatori ancora faticano a cavalcare questa grande leva di marketing per ispirare e attrarre più ospiti nella loro struttura ricettiva, tanto nel breve come nel lungo periodo. 

Ad accezione di tutti quegli alberghi o agriturismi che già costituiscono, loro stessi, intrinsecamente una destinazione (dal wine resort all’hotel con piscine termali, dalle case sull’albero alle strutture ricettive a tema, già di per sé orientate ad un’ospitalità creativa), tutti gli altri hotel vengono solitamente scelti dagli ospiti, in primis, per la destinazione in cui si collocano e le esperienze che il territorio può offrire loro. 

Il turista che oggi vuole andare in vacanza a Roma, tanto per restare in tema con una delle destinazioni più gettonate al mondo, non prenota più solo un volo aereo o un semplice soggiorno, ma è alla ricerca smisurata di un bagaglio di sensazioni, emozioni ed esperienze da vivere in loco. 

Ecco così che il viaggiatore che sta visitando la capitale, in compagnia del suo partner in chiave romantica, magari sceglierà il 47 Boutique Hotel nei pressi della famosa Bocca della Verità. 

Sicuramente opterà per questa struttura di charme non tanto per il suo rapporto qualità / prezzo, quanto piuttosto per la sua vicinanza tanto alle Terme di Caracalla, dove prevede di andare a vedere uno degli spettacoli estivi della programmazione del Teatro dell’Opera, o per la sua posizione strategica rispetto al Colosseo che, con l’apertura dei suoi sotterranei dopo anni di restauri conservativi, è un’esperienza che ha già appuntato nella sua wishlist romana. 

Oppure, chissà, forse sceglierà quest’hotel perché, in uno dei tanti reel su Instagram, ha scoperto che, nel suo roof garden al sesto piano, si organizzano alcuni tra gli aperitivi panoramici che regalano i più bei tramonti sulla Città Eterna. 

 

L’arte di emozionare e fare rete, tutti i segreti del Destination Marketing per il settore alberghiero  

Assodato che la maggior parte di noi sceglie un hotel in base alla destinazione in cui esso è inserito, fare Destination Marketing per una struttura alberghiera diventa una priorità prima ancora che un’opzione tra una delle tante strategie di azione nell’intricato panorama del web marketing turistico. 

A differenza del passato, quando si poteva contare solo sulle vecchie brochure cartacee o sul passaparola degli altri attori del territorio, con cui si erano strette delle sinergie, oggi internet e la tecnologia digitale aiutano a fare marketing territoriale in modo sempre più semplice, veloce, efficace e immediato. 

Il grande protagonista è, in quest’ottica, il blog, capace di trasformarsi in un grande dispensatore di consigli e pillole di storia e tradizioni sulla località in cui si trova la struttura ricettiva, e sugli eventi e le esperienze multisensoriali che la destinazione offre di stagione in stagione. 

Ancora poco esplorato da molti albergatori, il blog (se ben gestito e posizionato secondo le logiche SEO) è un investimento che nel tempo può portare a raccogliere grandi frutti in termini di prenotato. 

Da non sottovalutare, per fare Destination Marketing, ancora una volta, i social come Facebook ma soprattutto il grande re dei video e delle foto: Instagram. 

Gestiti in chiave business, seguendo un calendario editoriale ben strutturato e orientato alla promozione del territorio, questi canali permettono anche di sfruttare facilmente gli UGC, ossia i contenuti generati da altri ospiti.


Ritornando all’esempio romano, quanto potrebbe essere utile in termini di visibilità e promozione della destinazione (oltre che di fidelizzazione del cliente stesso), ri(condividere) quel reel o quel post creato dalla coppia romantica di cui sopra? 

Perché non riutilizzare quel contenuto già in rete, come testimonianza autentica (peraltro a costo zero), taggando l’ospite intento a godere dell’aperitivo in terrazza o della serata alle Terme di Caracalla con le antiche rovine romane tutte illuminate? 

 

Fare Destination Marketing significa saper utilizzare l’arte dello storytelling per raccontare (o riraccontare), con contenuti di alto valore, tutte quelle esperienze che il turista può vivere una volta in loco: eventi ai quali partecipare, informazioni su come spostarsi per esplorare il territorio, attrazioni da vivere, ristoranti da sperimentare e punti di interesse da non perdere.  

Oltre a offrire agli ospiti informazioni utili e indirizzi per vivere poliedriche esperienze in loco, fare Destination Marketing significa stringere rete con gli altri professionisti dell’hospitality che operano nella stessa destinazione. 

Dalla guida turistica ai collaboratori che organizzano transfer per stazioni e aeroporti, dai ristoratori ai tassisti fino ai responsabili dei laboratori artigianali e a tutti quegli altri operatori turistici che gestiscono le risorse del territorio. 

Ecco allora, come fare Destination Marketing, nell’era del turismo digitale, significhi collegare la struttura ricettiva alla destinazione, fino a superare la concorrenza dell’hotel accanto. 

Della sua importanza ne ho parlato diverse volte durante i tanti eventi dedicati al mondo dell’ospitalità, che mi hanno vista come speaker e docente dal 2018 ad oggi,  così come  nell’ultimo corso di formazione sui Social Media, organizzato insieme all’Azienda di Promozione Turistica della Val di Sole, per gli operatori del settore turistico di questa incredibile destinazione sempre più apprezzata del Trentino. 

Come ho più volte sottolineato, non è più tempo di gestire il blog o i social della tua struttura ricettiva a intermittenza o lasciare la loro gestione all’ultimo arrivato o alla receptionist di turno. 

Mai come oggi, invece, è importante lavorare con professionalità, avvalendosi delle giuste risorse, e creando alleanze e sinergie con partner e collaboratori del territorio sempre più preziosi. 

Sei d’accordo anche tu? 

 

 

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