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Per molti albergatori è un vero mantra per affermare e dare linfa vitale alla propria struttura ricettiva, affinché venga scelta da un numero sempre più alto di ospiti, eppure l’Hotel Marketing è ancora una sfida che molti professionisti dell’hotellerie faticano ad affrontare con lungimiranza strategica e continuità temporale. 

Complice anche il difficile ‘freezing’ imposto da questi anni di pandemia, per fin troppe strutture ricettive l’Hotel Marketing è andato “in lockdown” insieme a ospiti e staff. 

Un errore imperdonabile che, se per molti albergatori era passibile di scuse durante il Covid, non può più essere giustificato durante i fisiologici periodi di bassa stagione che appartengono, da sempre, ad ogni albergo di qualsiasi tipologia e località. 

Dell’importanza di non smettere di promuovere la propria struttura ricettiva anche (e soprattutto) al di fuori dell’alta stagione, ne ho parlato a lungo con Alex Alessandrini, consulente di digital marketing turistico sempre più apprezzato da molti albergatori della Riviera Romagnola e di tutt’Italia. 

Come è emerso dalla nostra diretta Facebook sul gruppo “Social Media Marketing per Hotel”, il fattore tempo in relazione al mondo dell’ospitalità è sempre più determinante e prezioso, anche se ancora, purtroppo, molto sottovalutato. 

 

Il fattore tempo nell’Hotel Marketing, ecco perché è importante essere social tutto l’anno 

L’estate è arrivata con un caldo torrenziale e dei flussi turistici che, da Nord a Sud Italia, stanno raggiungendo dei picchi elevatissimi (anche ben oltre gli standard pre-pandemici). 

Quante strutture ricettive sono arrivate preparate a questa stagione estiva e, adesso, ne stanno sfruttando al meglio tutte le potenzialità?  

Che cosa non hanno fatto o avrebbero dovuto fare in termini di Hotel Marketing? 

Esattamente come tutti i frutti per essere raccolti al massimo della loro bontà, hanno bisogno a monte di una buona lavorazione (dall’ascolto delle piante a una corretta lavorazione del terreno, fino a una calibrata concimazione e semina, con tanto di annaffiatura e diradamenti), allo stesso modo funziona (o dovrebbe funzionare) l’Hotel Marketing durante i mesi “off season”. 

Si tratta, infatti, del momento più importante in cui analizzare i risultati ottenuti precedentemente, pianificare nuove tendenze emergenti (compresa un’attenta calendarizzazione dei nuovi ponti) e stabilire se le strategie di marketing, finora adottate, hanno funzionato o necessitano di alcune correzioni nel medio e lungo termine. 

Durante il periodo di ridotti flussi turistici, l’albergatore non deve rimanere passivo, ma piuttosto approfittare di questo momento per preparare il terreno per il futuro e al contempo, per attirare nuovi viaggiatori anche nella fase più scarica in termini di prenotato. 

Oltre ai pensionati e ai viaggiatori d’affari, che esulano un po’ dal calendario standard del turismo di massa, bisognerebbe considerare anche i viaggiatori stranieri che spesso sono soggetti a periodi di vacanze differenti a seconda del Paese di provenienza. 

Perché non provare ad attrarre queste categorie di potenziali ospiti con scontistiche esclusive o con formule originali che, accanto al classico alloggio, aggiungano magari qualche esperienza sportiva, enogastronomica, di benessere o relax? 

Un altro grande errore, che spesso coinvolge negativamente gli albergatori durante la bassa stagione, è quello di “mandare in ferie” anche gli stessi Social Network. 

Niente di più sbagliato e controproducente. 

Sebbene molti turisti digitali siano sempre più intenti alle prenotazioni last minute, a causa del contesto sanitario ancora ballerino, è altrettanto vero anche il contrario.  

Sono moltissimi i turisti che decidono di programmare la loro vacanza con molti mesi di anticipo e che, nella scelta della destinazione, si lasciano ispirare dal web facendo diverse ricerche che ricordano molto lo zapping televisivo e che spaziano dai video su YouTube fino ai blog e ai diversi canali Instagram, Facebook o TikTok del caso. 

Ecco perché è deleterio per un hotel, chiudere i propri profili social durante i periodi di minore flusso turistico per poi riprenderli solo a stagione iniziata. 

Significa perdersi una grande fetta di viaggiatori curiosi che, nei mesi precedenti la loro vacanza, sbirciano immagini, recensioni e video, fino a scegliere la destinazione e a chiedere un preventivo, spesso e volentieri, anche su Messenger stesso, senza passare dalle OTA o dal sito ufficiale della struttura.  

Ricordiamo, infatti, che la pagina social di una struttura è un po’ il proseguimento dell’accoglienza in hotel.  

Ecco perché è importante mantenere i social attivi tutto l’anno e cercare di lavorare su una community sempre viva e in connessione, anche ‘rispolverando’ i ricordi di chi l’ha vissuta o aggiungendo contenuti emozionali che parlino della stagione a venire. 

Vietato improvvisare o pubblicare post che creino aspettative lontane della realtà. 

Vietato, altresì, alternare periodi di intense pubblicazioni a periodi semi silenti o, peggio ancora, di post scritti male, con foto non curate o che comunichino con un tone of voice non calibrato. La bassa stagione è un periodo d’oro, piuttosto, per fidelizzare gli ospiti acquisiti e attrarne di nuovi. 

 

Va da sé che l’hotel marketing, come tutta la gestione comunicativa dei social, non possano fare da soli i miracoli.  

Per riuscire ad ottimizzare al massimo il potenziale fatturato di un hotel, ogni struttura deve essere “in salute” anche dietro le quinte: dalla professionalità dello staff alla prima colazione, dai diversi servizi alla stessa pulizia delle camere, senza mai dimenticare l’accoglienza e il sempre caro, e mai scontato, rapporto qualità / prezzo. 

 

 

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