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Impossibile resistere alla bontà del Bussolano Zucchi di Soresina.

Ho dei bellissimi, ma anche malinconici ricordi legati al Bussolano Zucchi di Soresina. Ero bambina quando mia mamma lo comprava, quando si poteva, non sempre. Mia mamma se lo gustava proprio. Ricordo ancora la sua espressione come se fosse ieri. Sedute al tavolo o alla mensola in cucina, con una fumante tazza di tè davanti e lei che guardava fuori dalla finestra come se i ricordi e le preoccupazioni continuassero a passarle davanti.

BUssolano

E ogni volta pensavo che diventando grande le avrei potuto regalare tanti Bussolano da farle dimenticare ogni cosa.

Io sono come lei. I miei occhi parlano e la mia mente parte per mille strade e sentieri che nemmeno io conosco, lasciando passare davanti a me immagini del passato che non mi abbandonano. Mi immergo in mille pensieri inconsciamente e inconsapevolmente. Solo le persone che mi sono vicino in quel momento se ne accorgono e me lo fanno presente. Ma io non mi accorgo di nulla. Resto nel mio mondo fino a quando qualcosa mi fa tornare con i piedi per e sulla terra.

Ancora oggi il Bussolano Zucchi mi fa rivivere questi momenti. Inzupparlo nel tè caldo o nella camomilla mi fa pensare sempre a lei. A quello che insieme abbiamo vissuto, a quanto mi faceva male vederla soffrire, ma resistere.

BUssolano Soresina

Nonostante la malinconia, il Bussolano Zucchi crea dipendenza, risveglia sogni e desideri.
Quanto vorrei che ognuno di voi lo assaggiasse? Quando vi scrivo, vi inviterei uno ad uno a casa mia per farvi assaggiare ogni cosa. Sono fortunata, amo la tradizione, magari non ne conosco perfettamente la storia, ma il raccontarvi i sacrifici di una famiglia che tramanda le eccellenze del proprio territorio, questo si, mi piace! E non smetterò mai di farlo.

Mi criticate? Fatelo.
Mi prendete in giro sui social? Fatelo.
Ma sappiate che nonostante tutto, ho lottato, fatto sacrifici e ho fatto diventare la mia passione un lavoro. E voi?

Perché dietro ad uno schermo, tutti sono capaci di criticare, di fare i leoni da tastiera. Guardatevi intorno, tutti ci sentiamo in dovere di dire la nostra giudicando e scrivendo cattiverie.
Ma prima di farlo, domandatevi questo: sarà giusto quello che sto scrivendo?

Zucchi Bussolano

Quando nasce il Bussolano?

“Nel lontano 1860 dalle sapienti mani del Signor Zucchi , nasceva il Bussolano di Soresina che veniva premiato all’Esposizione Internazionale di Milano nel 1906 sotto il patronato di S.M. il Re d’Italia, ricevendo la medaglia d’oro nata e donata alla Patria.(miglior prodotto italiano)
In seguito, nel dopo guerra, mio nonno Caporali Pietro, proseguì la tradizione del Bussolano Zucchi per poi cedere le redini dell’Azienda alla figlia Claudia Caporali.
Nel 2018, questa importante realtà soresinese continua e si amplia con il nipote Paolo Ottini Caporali”

Soresina e il laboratorio artigianale

Sono andata a trovare Paolo, ho fatto una chiacchierata con lui e Michela, che lo sostiene in questa sua scelta di proseguire con il laboratorio di famiglia, scoprendo davvero cose interessanti.

Paolo ha cominciato a lavorare all’età di 13 anni nel laboratorio storico, apprendendo sin da ragazzo, i segreti del mestiere e la ricetta di questo dolce che fa tornare tutti un po’ bambini. Paolo è decisamente una persona che ha a cuore questo dolce e che con passione e determinazione continua la tradizione.

La materia prima è fondamentale.

Paolo è sempre alla ricerca di materie prime di qualità per cercare di valorizzare sempre il Bussolano pur mantenendo le caratteristiche di una volta.

Lavorazione e lievitazione

Ma come avviene la lavorazione di questo dolce?
In sintesi, tanta pazienza, come per tutti i lievitati.
Paolo inizia a preparare la biga – acqua, farina e lievito – alle 15.30 (quindi il pomeriggio). Lascia poi lievitare per un’ora, aggiunge uno ad uno altri ingredienti, e impasta per una ventina di minuti. Questo processo termina intorno alle 17.30. Lascia lievitare di nuovo fino alle 21.00. Aggiunge altri ingredienti – ci mette circa 30 minuti – e lascia lievitare nei tini fino alle 3.00 del mattino. Torna quindi a quell’ora in laboratorio, mette l’impasto negli stampi e lascia riposare di nuovo il tutto in una stanza di lievitazione fino alle 7.30 del mattino. A quel punto il Bussolano viene glassato e aggiunto lo zucchero a granella per poi infornarlo a 170° per 50 minuti circa.
Una volta raffreddato viene poi confezionato a mano.

Pronto da mangiare per le 9.30 del mattino insomma, del giorno successivo 😉

Paolo Ottini Bussolano

Le tre fasi del Bussolano

(1) Quando acquistate il Bussolano è soffice, morbido e si scioglie in bocca. Poi con il passare dei giorni, essendo privo di conservanti vi sembrerà che diventi quasi raffermo. Ma non temete, non si butta via niente. Paolo consiglia (2) di tostarlo pochi minuti nel forno, o sulla bistecchiera o in una padella antiaderente. (3) Ma quando diventa raffermo? Fatelo biscottare e inzuppatelo nel latte: buonissimo.
Ottimi consigli direi!

Dove trovarlo?

Bussolano Zucchi
Dolce Tipico
Via Leonardo da Vinci, 20
Soresina (Cremona)
Tel. 0374 342233

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