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La mostarda non manca mai sulle tavole cremonesi, durante le feste, ma non solo

Da cremonese inside è inutile che vi dica quando ami la mostarda, vero? 😉
Qualche settimana fa sono stata ospite della Scuola Casearia di Pandino, ad attendermi non solo i professori dell’Istituto che si sono prestati a spiegarmi ogni cosa in modo molto esauriente accompagnandomi anche a visitare il Caseificio, ma anche la Signora Enrica Orsini dell’Azienda Leccornie Doc.
Grazie alla preparazione di tutti ho potuto fare abbinamenti davvero alternativi tra i formaggi della scuola e le mostarde.

Enrica Orsini, fondatrice di Leccornie.doc
Il suo Laboratorio Artigianale nasce nel 2002. Prima di raccontarvi le sue buonissime mostarde, vi dico solo due parole su lei. Una donna che fin da subito mi ha colpito per la sua eleganza. Mi ha raccontato che negli anni sentiva sempre di più il desiderio di creare qualcosa di suo, da zero, semplicemente partendo dalla passione per la Mostarda tramandata dai suoi genitori, in casa.

Una donna coraggiosa che non ha smesso di inseguirei propri sogni

Si sa che la mostarda è conosciuta come prodotto tipicamente invernale. Questo perché negli anni veniva utilizzata come metodo di conservazione della frutta.
La frutta veniva raccolta nel periodo primaverile e estivo, messa poi nei vasetti e mantenuta per l’inverno. E la canditura serviva proprio per la conservazione.
E’ un prodotto però versatile, si può mangiare in ogni stagione abbinandolo a cibi particolari. Può essere abbinata ai formaggi, ma anche ai bolliti cremonesi, alla carne e al pesce.

Non pensate sempre e solo alla tipica mostarda ricca di senape che pizzica in bocca. Alcuni tipi di mostarde, sì, hanno la senape, ma il gusto si avvicina molto ad una marmellatina. E poi vi ricordo che la senape è un’essenza volatile. In pochi secondi il pizzicorio sparisce 😉
L’azienda Leccornie.dop non ha solo le classiche mostarde, tipiche della zona cremonese, ma nel corso degli anni ha elaborato nuove ricette, perfezionandole, creando un trait-d’union tra passato, presente e futuro.

I gusti classici della mostarda sono Pera, Ciliegia, Fico tipici della zona cremonese.

Produce anche composte sfiziose da abbinare a salumi, formaggi, pesce.
Una composta viene prodotta con il 130 per cento di frutta per ottenere il cento per cento di prodotto finito, senza pectina aggiunta e zuccheri aggiunti se non quelli della frutta stessa.

Non dimentichiamoci delle verdure in agrodolce. Mi sono innamorata del vasetto!

Che cos’è la Mostarda e come si fa? Voi lo sapete?

Partiamo dal concetto base. La mostarda è frutta candita. Attraverso la canditura la frutta assorbe zucchero e rilascia acqua per osmosi.

  • La frutta deve essere fresca, una volta pulita, si taglia, e si prosegue con la canditura. Cosa significa? Significa che la frutta viene messa nello zucchero.
  • La canditura avviene in diversi giorni.
  • Ogni 24 ore deve essere concentrata, cotta, e riconcetrata di nuovo e messa sotto zucchero.
  • Varia dai sei-sette giorni.
  • Ogni frutto viene lavorato singolarmente perchè presenta caratteristiche diverse.
Erborinato di capra con Composta di Sedano, Uvetta e Pinoli

Questi sono gli abbinamenti che ho avuto il piacere di provare

  • Abbinamento formaggi prodotti dalla scuola e mostarde.
  • Fontal Nazionale con Mostarda di Arancia
  • Erborinato di capra con Composta di Sedano, Uvetta e Pinoli
  • Durello ( Formaggio stagionato circa sei mesi ) con Mostarda Pere Zenzero e scaglie di Cioccolato
  • Salva Cremasco con Composta di Peperoni

E voi cosa state aspettando a metterla in tavola?

 

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