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Quando si dice Salva, si dice Salva con le tighe. Non ci si scappa.
Eccoci qui, oggi, a parlarvi di questo formaggio a forma di parallelepipedo dalla crosta scura, caratteristico della città di Crema.
Pensate che ha ottenuto il DOP (Riconoscimento europeo di Denominazione di Origini Protetta) quindi decisamente un eccellenza di gusto.

Come è fatto il Salva?

Gli ingredienti sono latte intero, caglio, fermenti lattici, sale e salamoia con olio e spezie usati per spennellarlo durante il periodo di stagionatura. Come spezie è importante il rosmarino, un efficace antiossidante naturale.

Come abbiamo detto, la ricetta classica cremasca prevede che venga servito con le tighe, peperoni sott’olio e sott’aceto, ma si può abbinare anche al miele d’acacia, alla mostarda, a diverse marmellate.
Io lo amo in tutte le salse. Non resisto.

Insomma la tradizione non passa mai di moda e sulle tavole cremasche la fa da padrona.

Spaghetti con Salva Cremasco

Quando le ricette nascono dagli ingredienti che si hanno a disposizione

E così ho pensato perché non mettere il Salva Cremasco in un piatto di spaghetti?
Immagino sappiate tutti cuocere degli spaghetti, vero? 😉

Nel mentre, prendete una pentola, aggiungete un filo di olio e lasciate appassire i vostri pomodorini ciliegino, oppure se preferite, tagliateli in quattro parti e tuffateli nella vostra pentola.

E ora, prendete il vostro Salva, tagliatelo a piccoli cubetti e unitelo ai pomodorini.
Quando i vostri spaghetti saranno pronti, scolateli e uniteli ai pomodorini e al vostro Salva Cremasco.

Una ricetta semplice e veloce, anche perché lo scopo di questo articolo, non è la ricetta in sé, ma farvi conoscere un eccellenza del territorio cremasco.

Salva Cremasco con Spaghetti

Non mancherò di parlarvi del Salva con le tighe ovviamente così da farvi venire voglia di una bella gita fuori porta nella bella cittadina di Crema ricca di meraviglie.

Salva Cremasco

Vi suggerisco anche di raggiungere Pandino, un paese a pochi chilometri da Crema. Potrete visitare il Castello e perché no, anche l’Istituto Caseario.


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2 thoughts on “Il Salva. La tradizione sulle tavole cremasche

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