Il Puzzone, curiosità e gusto durante il Festival a Moena
Non è la prima volta che mi capita di visitare un caseificio, ma ogni volta resto affascinata da quanta passione e impegno ci sia dietro ad un lavoro. Mangiare il Puzzone di Moena o il Trentingrana sembra la cosa più facile di questo mondo come mangiare tutto il resto, ma sapere come viene lavorato permette di sentirne il sapore fino in mondo ricordandone ogni particolarità.
Caseificio Sociale di Predazzo e Moena
Si tratta di una Cooperativa Sociale formata da allevamenti che conferiscono 140 quintali di latte al giorno, la mattina e la sera. Una visita davvero interessante che mi ha permesso di conoscere meglio il re dei formaggi. Il tanto conosciuto Puzzone di Moena.
Trentingrana, il formaggio trentino per eccellenza
Il Trentingrana è un formaggio che viene prodotto con Latte, caglio e sale (come unico conservante)
Al giorno vengono prodotte dalle quattro alle otto forme di Trentingrana, lasciate poi in salamoia 23 giorni e la forma viene girata 2 volte al giorno.
Per una forma di Trentingrana servono 400 litri di latte e il latte utilizzato è quello della sera. Numeri davvero impensabili.
Per essere chiamato Trentingrana deve essere stagionato almeno 18 mesi.
Puzzone, il re dei formaggi
Il Puzzone di Moena è uno dei formaggi protagonisti dell’arte casearia del Trentino, in particolare del Trentino orientale. Nasce a Moena e il caseificio storico è proprio il Caseificio Sociale di Predazzo e Moena protagonista durante il Festival del Puzzone (Festival tenutosi nel weekend 13-14-15 Settembre 2019)
Trovate il racconto dei tre giorni di Festival proprio qui sotto
Caratteristiche Puzzone di Moena DOP
Viene utilizzato solo ed esclusivamente latte di malga.
E’ un formaggio a crosta lavata, durante la stagionatura viene trattata la crosta con acqua e sale e questo fa sì che la crosta diventi impermeabile e che al suo interno si sprigionino tutti gli aromi e i profumi che conosciamo essere caratteristici di questo formaggio.
Si produce con latte innesto o crudo cioè il latte così come viene munto, senza nessun trattamento di pastorizzazione di conseguenza racchiude tutte le qualità e gli aromi del latte di queste vallate, in primis della Val di Fassa, ma da alcuni anni il Puzzone viene prodotto anche nelle vicine Val di Fiemme e Primiero.
In sintesi per fare il Puzzone di Moena si utilizza Latte innesto, caglio e sale come unico conservante. La cagliata viene poi “tagliata” di dimensioni come una nocciola e viene schiacciata per far uscire il siero, utilizzato poi per produrre la ricotta.
Produzione e stagionatura del Puzzone di Moena DOP
Ogni giorno vengono prodotte dalle 90 alle 140 forme di Puzzone di Moena DOP. Per ogni forma vengono utilizzati 100 litri di latte. Se ci pensate sono davvero tanti!
Per la stagionatura invece
- 90 giorni di stagionatura
- 150 giorni di stagionatura
- 300 giorni di stagionatura, viene definito stravecchio, ma resta comunque un formaggio a pasta morbida.
Curiosità sul Puzzone di Moena DOP
Chi fornisce il latte per il Puzzone deve attenersi a delle regole. Per esempio non possono dare alle mucche dei mangimi con OGM e le balle di fieno non devono essere avvolte da insillati, ossia dal nylon altrimenti le forme di Puzzone durante la stagionatura scoppiano. Tutto rigorosamente controllato.
Troverete inoltre delle forme che hanno un tono più aranciato. Sapete perché?
Come vi ho detto il latte proviene dalle mucche in alpeggio che libere al pascolo mangiano erba e fiori e tutto ciò che cresce spontaneamente.
Festival del Puzzone di Moena DOP
In occasione del Festival del Puzzone di Moena, nella Piaz de Ramon si sono tenute delle attività che hanno coinvolto grandi e piccini.
Una di queste è “Moena in cucina #PuzzoneEdition“, la dimostrazione pratica della realizzazione dei classici canederli a base di Puzzone.
Ecco quindi la ricetta dei Canederli al Puzzone di Moena 😉
Ingredienti
- 300 gr di pane raffermo e pane per canederli a cubetti
- 40 gr di burro
- 50 gr di Fontal di Predazzo
- 100 gr di Puzzone di Moena DOP
- 200 ml di latte
- 2 uova
- 40 gr di farina (se necessario)
- 20 gr di erba cipollina
- sale e pepe quanto basta
Per il condimento:
- Burro
- Trentingrana
Procedimento
Aggiungere al pane i formaggi tagliati a cubetti, sale e pepe ed erba cipollina a piacere.
Sbattere le uova con il latte e cospargere sul pane raffermo.
Impastare il tutto finché non sarà amalgamato. Formare quindi delle palline (aiutandosi con le mani bagnate o infarinate) di circa 4-5 cm di diametro.
Cuocere in acqua bollente per circa 15 minuti. Servire con burro e Trentingrana.
Ricetta ideata dall’Ass. Pian Pian Bel Bel
Pronti a replicare la ricetta dei canederli? Mi raccomando, non dimenticate di avvisarmi, passo da voi a fare la prova assaggio 😉
A presto
Giada
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