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Formaggi che passione si potrebbe dire!

Una serata all’insegna del buon gusto al Castello di Pandino.
Una degustazione di formaggi organizzata dalla CaseoArt (Associazione dei diplomati della Scuola Casearia di Pandino) durante l’ottava edizione del Trofeo San Lucio e condotta dai professori Carla Bertazzoli e De Carli della Scuola Casearia di Pandino, Istituto conosciuto per l’ottima preparazione che viene data ai ragazzi che vogliono fare della loro vita un’arte, quella del casaro.

L’invito è arrivato dalla Professoressa Carla Bertazzoli che ci ha regalato una serata molto interessante dandoci nozioni base riguardo i formaggi che saremmo andati a degustare. Oltre ad essere davvero preparata, Carla quando racconta i formaggi trasmette la passione e l’amore per il suo lavoro. Ti fa innamorare di ciò che hai nel piatto.
Il professor De Carli invece ha sopportato me 😉 dandomi ripetizioni durante la serata. Sì perché da brava studentessa prendevo appunti e come sempre rimanevo indietro nella spiegazione. Vi assicuro che anche a scuola mi capitava. Volevo appuntarmi tutto in quanto ritenevo che qualsiasi cosa fosse interessante da ricordare. E così, come a lezione, alzavo la mano e me lo facevo spiegare di nuovo. Santa Pazienza!

Scuola Casearia

Per chi non ne fosse a conoscenza, vi parlo della Scuola Caseria qui
→ Pandino-Scuola Casearia, con le mani nel latte

Di seguito i formaggi degustati:

Ricotta di Pecora: sia messo agli atti 😉 che la ricotta non è un formaggio perché viene fatta con il siero a cui poi viene (non sempre) aggiunto del latte. Se trovate una ricotta “pannosa” è proprio per l’aggiunta di latte al siero. (Ricotta toscana di un ex allievo della Scuola Casearia di Pandino

Muffettato di Bufala: ricorda il caprino francese, è un formaggio fresco, e la sua crosta prende il nome di crosta fiorita. Le muffe vengono messe direttamente nel latte, tendono poi a salire in superficie dando vita a una patina che è poi la crosta edibile. La muffa bianca ha una particolarità, non fa sviluppare altre muffe.

Scuola Caseria

Zola di Capra: (stagionato quasi 4 mesi) fa parte della famiglia degli erborinati.
Come viene fatto? Ecco che qui entra in gioco il professor De Carli che con pazienza mi ha spiegato tutto il processo. Prima o poi assisterò ad una loro lezione. Adoro imparare cose sempre nuove.
Al latte viene aggiunto il lievito che crea delle spaccature all’interno della pasta. Per far sì che si sviluppi la muffa è necessario forare la pasta così che l’ossigeno passi.
La prima foratura viene fatta dopo 15 giorni sulla “faccia” superiore, poi si gira la forma e si ripete la foratura sulla parte che prima si trovava sotto.

Bastardo del Grappa: latte vaccino, è simile all’asiago, stagionato 120 giorni. Subisce la pressatura.

L’abbinamento dei formaggi è stato fatto con diversi tipi di pane prodotti da “Il Nobile Forno”, forneria di Pandino.

Pane

  • toscano
  • classico
  • scuro ai 7 cereali
  • con le noci
  • con l’uvetta

Abbinamento anche con la frutta disidratata

  • Ananas
  • Datteri

La serata si è poi conclusa con Abemus Fames, un formaggio prodotto con il latte d’asina a cui sono state aggiunte gocce di cioccolato al latte. Complimenti ai ragazzi che l’hanno preparato per noi!

Come sempre mi faccio riconoscere 😉

Ora vi faccio ridere. Voi non ci crederete, ma mi sono portata dei piattini da casa per poter scattare delle foto da pubblicare qui sul blog e in Instagram (rido ancora se ci penso) in quanto immaginavo la degustazione fosse in piatti di plastica. (Non fotografabili ovviamente)
E’ stata una bellissima serata, anche se in quei giorni raffreddore e mal di gola non se ne volevano andare.
Sono stata accolta come sempre in modo impeccabile. Ringrazio i professori e i ragazzi della Scuola Casearia che si sono prestati a rendere questa serata davvero unica.

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