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Dove mangiare a Zurigo durante il vostro weekend tra Mercatini di Natale, eventi e ristoranti.

Quando si sceglie una destinazione una delle prime cose che si pensa è il cibo. Dove mangiare a Zurigo. Da food blogger come si può resistere alla tentazione di scoprire i piatti locali di un luogo? In questo viaggio alla scoperta di Zurigo, non solo ho provato emozioni scoprendo i diversi Mercatini di Natale nelle zone della città, l’evento Lucy più magico che ci sia perché si viene catapultati nell’atmosfera natalizia in un battito di ciglia, ma mi sono divertita anche a scoprire ristoranti più trendy.

Hiltl

Ristorante vegetariano. Noi abbiamo scelto di pranzare a buffet. Un centinaio di piatti fatti in casa che ricordano le specialità di tutto il mondo. Scegli tutto quello che vuoi, pesi il piatto con le pietanze che hai deciso di mangiare e poi paghi alla cassa a fine pasto. Dal salato al dolce, non manca proprio nulla.
Aperto da mattina a sera, in qualsiasi momento della giornata. Pensate che è il ristorante vegetariano più antico del mondo.


Pranzare ai mercatini di Natale

Un pranzo ai mercatini è quello che ci vuole se il tempo lo permette. Roesti alla zurighese, una sorta di frittata di patate con formaggio fuso e speck, vari tipi di salsiccia alla griglia detti Wurst. E il Bretzel non manca nemmeno qui.  Trovate tutti i piatti tradizionali della città, ma non solo, perché Zurigo viene definita una città internazionale, quindi potete trovare piatti diversi in base alla provenienza.
Uno dei pranzi è stato proprio qui – L’urbano: “Wienachtsdorf” zurighese


Fondue Chalet Kloster – presso il mercatino Wienachtdorf in zona Opera House

A Zurigo, la fonduta, piatto tipicamente svizzero a base di formaggio, si trova in tante variazioni e può essere assaporata in un ristorante all’aperto, su un battello, su un tram o in un accogliente chalet. I ristoratori zurighesi si mostrano creativi quando si tratta di inscenare a dovere la fonduta di formaggio. Noi abbiamo scelto …
Il locale è davvero tipico, con gli addobbi natalizi poi ancora è ancora più bello.
Il formaggio fuso qui viene servito con gustosi piccoli pezzi di pane, con patate bollite e giardiniera infilati nella forchetta da fonduta e immersi poi nel formaggio che è cotto nella tipica pentola di ceramica chiamata Caquelon.
Una vera delizia per il palato.


Klingler’s Ristorante

Nessun dubbio sul consigliarvi questo ristorante italiano a Zurigo. Location da wow appena si entra, ottimo servizio, e i piatti serviti erano davvero deliziosi.
Per questa serata abbiamo lasciato che lo chef Pietro Cucco (conosciuto già in un’altra occasione a La Cucina Italiana a Milano – ve ne parlo qui: La Cucina Italiana, assaggi di Zurigo) ci consigliasse al meglio. Ci siamo affidate a lui e non abbiamo sbagliato, siamo rimaste tutte colpite da ogni portata, sia per come erano presentati i piatti, per la qualità delle materie prime e per l’equilibrio dei sapori . Ancora mi viene l’acquolina se penso ai piatti che ci hanno servito.

Potevo quindi lasciarmi sfuggire l’intervista allo Chef del Klinger’s? Assolutamente no!
Di seguito l’intervista allo chef Pietro Cucco

Come è nata la passione per la cucina?
Domanda molto difficile, sono passati già 18 anni dall’inizio della mia formazione in cucina con la scelta della scuola alberghiera. Ricordo però un risotto semplicissimo allo zafferano preparato da mia mamma quando io avevo solo 14 anni che mi portò a capire che cucinare era qualcosa di più che unire ingredienti nel modo giusto. Cucinare era una magia che riuniva la famiglia dietro ad un piatto fatto con amore! Da li è cominciata la mia passione per la cucina.

Dall’Italia a Zurigo cosa ti ha portato in Svizzera?
Penso che nella vita non si scelga quasi mai il luogo dove si andrà, ma si è sempre scelti alla fine da qualcosa o qualcuno con annessi imprevisti e occasioni da sfruttare. La Svizzera nel mio caso è capitata dopo aver viaggiato in altri Paesi/città tutti bellissimi! Ho avuto la fortuna di poter aprire un ristorante su una delle vie più magiche dello shopping al mondo: La Bahnhofstrasse. Mi ha da subito colpito ed emozionato e la scelta è stata imperativa.

Qual è la filosofia del Ristorante Klinger’s?
Capire come sarà la filosofia di un ristorante è molto importante ma anche molto difficile da trovare e rispettare poi in seguito. Noi abbiamo creato un’identità nuova a Zurigo portando italianità con un servizio attento e curato, ma anche molto amichevole. I clienti sono molto fedeli e amano la freschezza e la qualità che portiamo ogni giorno nei piatti che cuciniamo!
Il nostro motto è: Se non è top è un flop!

Qual è il piatto o quali sono i piatti più rappresentativi del ristorante e perché li ritieni tali?
Sicuramente siamo conosciuti per la pasta fatta in casa, immancabile in un ristorante italiano che si rispetti! Un piatto che forse ha segnato il nostro successo è stato il carpaccio di gambero rosso di Mazzara del Vallo con burrata e avocado. Anche se non è in carta i clienti lo prenotano già quando chiamano per riservare!

Quanto conta nelle vostre proposte conciliare la tradizione con l’innovazione?
Tantissimo. Specialmente qui in Svizzera perché le tradizioni sono molto importanti, di conseguenza anche le tradizioni che portiamo noi da altri paesi sono sempre ben viste e riconosciute! L’innovazione poi è un valore aggiunto che mi piace considerare nei miei piatti e serve in cucina per modificare la tradizione per semplificarla e renderla accessibile a tutti!
Un esempio può essere la melanzana alla parmigiana, perché friggerla? Meglio al forno combinato con vapore per renderla leggera.

In tre parole, come ti definiresti? E perché?
Umile, ambizioso, preciso. L’umiltà credo sia la prima virtù di uno chef di cucina. E’ necessario essere severi, seri, rimanendo umili perché tutti lavoriamo sodo e anche molte ore, con parecchio stress, ricordandoci che non siamo macchine. Cerco sempre di fare tutto e di più. Se penso a qualcosa sto già pensando ad altro ancora. Credo che la mente si alleni in modo da poter pensare su più fronti, di conseguenza voglio sempre riuscire in tutto. E infine la precisione: non solo come cura del piatto, ma come cura del tutto.
L’esperienza di lavoro con i giapponesi mi ha fatto diventare molto meticoloso, attentissimo ai dettagli che altrimenti sarebbero scontati.

Alcuni piatti della nostra cena durante il tour. Squisiti è dire poco!

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