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L’influencer marketing, grazie alla sua capacità di generare brand awareness ed incrementare le vendite, sta rapidamente diventando una risorsa indispensabile anche per le strategie di digital marketing nel mondo dell’hospitality.

Ecco perché conviene chiedersi quali siano le prospettive attuali e future dell’influencer marketing per hotel

Scopriamo insieme tutti i vantaggi che questa nuova strategia, (diventata addirittura materia fondante di un nuovo corso di laurea in Spagna), può apportare alle strutture ricettive e come giostrarsi nel nuovo, e sempre più eclettico, panorama degli influencer.

Chi sono gli influencer e come intercettarli

Gli influencer sono degli opinion leader di ultima generazione, ossia delle persone che, grazie a particolari competenze, conoscenze o abilità in settori specifici, riescono ad attirare un rilevante seguito di follower, generando un forte impatto emotivo sulla loro community.
Grazie alla loro “presa di parola” e all’utilizzo di piazze virtuali come Facebook, Instagram e YouTube, gli influencer riescono a generare contenuti virali dando così, ai brand di cui si fanno portavoce, una visibilità dal potenziale unico.

Riflettendo, la strategia di marketing applicata dagli influencer non si discosta di molto da quella messa in atto dai “vecchi testimonial” della TV. L’unica grande differenza, nel caso dei canali web, è l’immediatezza con cui i messaggi arrivano al pubblico e la misurazione rapida in termini di azioni.

Rispetto alle tradizionali dinamiche dello share televisivo (più costose), con i nuovi canali social è molto più facile verificare quanto pubblico abbia interagito con i post pubblicati e quale sia l’esatto ROI (il ritorno sull’investimento).

Come trovare l’influencer ideale per la propria struttura alberghiera

L’influencer deve essere un personaggio famoso?

Quanto conta che operi nel settore turistico?

Tutti conoscono l’effetto Ferragni, una delle influencer italiane più note nella fashion industry, anche in altri settori come quello del turismo e della cultura: la scorsa estate, lo shooting alla Galleria degli Uffizi di Firenze ha significato, per il museo della culla del Rinascimento, un incremento del 27% in più di giovani visitatori (effetto poi inseguito, sull’onda del successo, anche da altri colossi museali come I Musei Vaticani e il Museo Archeologico di Taranto).

È sbagliato dunque pensare che, nella strategia di marketing per hotel, gli influencer debbano necessariamente essere esponenti di rilievo del settore travel: anche la trasversalità di campi di pertinenza può generare ottimi risultati in termini di operazioni di marketing e co-marketing.

Incorretto è anche pensare che un influencer debba per forza essere una persona famosa del calibro di Chiara Ferragni, in grado di guadagnare oggi ben 10 mila Euro a post.

La notorietà, inoltre, non sempre è sinonimo di affidabilità e autenticità.
Un influencer è semplicemente una persona capace d’ispirare le decisioni di acquisto della sua community, grazie alla sua desiderabilità e abilità comunicativa e persuasiva.

Come? Facendosi portavoce di contenuti creativi, trasparenti, di qualità, aggiornati e capaci di generare empatia ed engagement con i follower con cui coltiva relazioni durature nel tempo.

Micro- influencer e target, quanto contano i numeri nell’influencer marketing

Quando si pensa all’influencer marketing, il 70% per cento di noi lo associa ad un attore in scena su Instagram, in realtà un influencer può operare su Facebook, oppure essere solo un blogger o un youtuber. A prescindere dal canale che utilizza, è fondamentale che sia una persona con una community molto forte e coesa, e soprattutto capace di portare il suo seguito dall’on-line all’off-line.

Se sei un hotel che ha deciso di ricorrere all’influencer marketing per implementare la sua strategia commerciale, dovrai andare oltre il numero di follower e guardare più alle interazioni e al tipo di engagement, ossia al rapporto tra numero di fan e commenti.

Sebbene i numeri siano un importante ago della bilancia, è essenziale essere sempre critici nella ricerca e impostare una strategia di scouting degli influencer che sia in linea anche con il target, la capacità di spesa e gli obiettivi aziendali.

Se la tua struttura vuole puntare su una clientela gay friendly o sensibile alla tematica della sostenibilità ambientale, per esempio, meglio focalizzarsi sulla scelta di nano o micro influencer, ossia attori di nicchia capaci di trainare numeri meno elevati di pubblico ma più in target con la vision e il sentiment aziendale.

Scelto il giusto influencer bisogna passare loro il testimone.

Se è vero che è la struttura alberghiera a dettare le regole per la promozione (in questo caso un brief di attività strutturate, hashtag e focus da rispettare può fare la differenza), è anche vero che le sponsorizzazioni più riuscite sono quelle che affidano all’influencer un grande potere decisionale.
Foto troppo costruite hanno un impatto diverso da un personaggio che si fa fotografare nella sua naturalezza e quotidianità.

Trovare l’influencer ideale per la propria struttura non è semplice. Sono figure nuove che vanno attentamente studiate, ecco perché stanno nascendo tante agenzie di comunicazione intermediarie e siti web paralleli che monitorano chi parla di cosa.

Followerwonk, per esempio, consente di cercare con parole chiave gli utenti di Twitter che trattano un determinato tema, mentre Ninjalitics è uno strumento perfetto per l’analisi dei profili Instagram.

Nel settore dell’hospitality sono sempre più i blogger e gli influencer che si propongono “gratuitamente” agli hotel in cambio di un soggiorno. Lo “scambio merci” non è da sottovalutare, anzi può essere un modo per testarsi reciprocamente, per poi intraprendere una collaborazione retribuita e duratura nel tempo.

A prescindere dai costi, è importante seguire degli iter a tutela delle strutture ricettive: richiedere un Media Kit o un curriculum digitale, un prospetto dei dati insight o di Google Analytics e pretendere, a fine campagna promozionale, una reportistica che dia un feedback misurabile e dettagliato nel tempo.

In conclusione, l’influencer marketing per hotel può essere un valido strumento di vendita per gli hotel, a patto però di trovare gli influencer più in linea con i propri obiettivi e budget d’investimento, e di pianificare con loro una giusta strategia di comunicazione circolare.

Ho parlato di influencer marketing per hotel e strutture ricettive in una live nel mio Gruppo Facebook Social Media Marketing per Hotel insieme a Federica Piersimoni, Consulente e Social Advisor.

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